La tassazione in Italia degli ETF

01 Marzo 2024

Quanti di noi, prima o anche dopo aver acquistato un ETF, non si sono posti, anche con qualche preoccupazione, la domanda: ma quali tasse devo pagare sui guadagni ricavati dall’ETF e come devo pagarle queste tasse?

Bene, con questo articolo voglio condurti per mano lungo il tortuoso percorso della tassazione degli ETF in Italia.

Cominciamo col dire che, così come accade per altri strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, certificati ecc.), anche le rendite ed i profitti conseguiti attraverso il possesso di ETF (Exchange Traded Fund) sono soggetti al pagamento di imposte da parte di chi fiscalmente risiede in Italia.

Il possesso di quote di ETF può generare due fonti di guadagno, soggette entrambe al pagamento di un tributo:

  • Dividendi, intesi come proventi distribuiti, in via periodica, in costanza di possesso dell’ETF e la cui erogazione è prevista da alcune tipologie di ETF. Sono quelli, appunto, definiti “ETF a distribuzione”.

  • Plusvalenze derivanti dalla differenza positiva tra il valore di vendita delle quote ETF ed il loro costo di acquisto. Se la differenza è, invece, negativa (costo superiore al valore di vendita), si genera, invece, una Minusvalenza ETF che, ovviamente, non sconta alcuna imposta, ma ha, comunque, una sua rilevanza fiscale, come meglio ti riferirò più avanti.

Le modalità di calcolo e di prelievo delle imposte gravanti su tali guadagni differiscono in base a vari elementi, che devono essere tenuti ben presenti, per inquadrare la tua situazione:

  • soggetto che detiene l’ETF: se si tratta di una persona fisica oppure una società

  • tipologia di ETF: se si tratta di un ETF armonizzato oppure non armonizzato

  • banca/broker con cui si opera: l’acquisto dell’ETF è stato effettuato attraverso una banca/broker residente in Italia (quindi sostituto d’imposta) oppure tramite un broker estero

  • regime fiscale: a seconda se si è prescelto o meno il regime amministrato o quello dichiarativo.

Devi anche sapere che, oltre a dover pagare le imposte sui guadagni da dividendi e plusvalenze, il solo possesso di ETF comporta il pagamento di altre imposte che sono previste, in termini generali, per tutti gli strumenti finanziari detenuti (azioni, obbligazioni, certificati ecc.).

Si tratta dell’imposta di bollo applicabile alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari, se gli ETF sono detenuti attraverso una banca/broker residente in Italia. Oppure, in alternativa, dell’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero”, nota anche come IVAFE, se gli ETF sono detenuti attraverso una banca/broker residente all’estero.

Con riferimento al soggetto che detiene l’ETF, ti preciso che nel seguito si tratterà solo della tassazione dei redditi da ETF percepiti da te come persona fisica, quale ordinario investitore e non nell’ambito dello svolgimento di un’attività commerciale, situazione questa che è soggetta a tutt’altre regole.

Autore dell'articolo:

Aniello Petillo
Financial & Tax Expert
Laureato in Economia e Commercio, Dottore Commercialista abilitato e revisore contabile, dopo aver maturato significative esperienze nel campo della revisione aziendale e certificazione dei bilanci, ha lavorato a lungo presso primaria banca italiana. Appassionato di finanza personale, ha deciso di mettere a disposizione degli investitori le conoscenze maturate nel corso degli anni.
Che investitore sei?

Vuoi scoprire qual è il miglior broker per te?

Fai il test per conoscere quali sono i migliori broker in linea con il tuo profilo di investitore

Leggi altri articoli della categoria: