Informativa sul rischio: I risultati passati non garantiscono rendimenti futuri.
Il 2021 è stato un anno formidabile per i mercati azionari, una crescita storica che ha visto tutti i maggiori indici mondiali raggiungere performance estremamente positive.
Lo S&P500 ha chiuso l’anno con un 26,9% di crescita, il Dow Jones ha guadagnato il 18,7% nei 12 mesi del 2021, mentre il comparto Tech, rappresentato dal Nasdaq Composite, ha registrato un +21,4%, trascinato principalmente da Alphabet (+66,86%) e Tesla (+50,7%).
Nel Vecchio Continente, invece, il podio del 2021 è stato occupato dal CAC40, l’indice della Borsa parigina, che guida la classifica con un +29,2%. A seguito Amsterdam con un +28,1% e la nostrana Piazza Affari, con il FTSE MIB che si colloca al terzo posto tra gli indici azionari europei più in crescita del 2021 con un guadagno del 22,86%.
Proprio la Borsa di Milano merita una menzione speciale: grazie al successo della campagna vaccinale e alla fiducia dei mercati internazionali assegnata al Governo di Mario Draghi, nato a inizio anno 2021, la capitalizzazione di Piazza Affari ha superato i 750 miliardi di euro totali, una crescita del 24,7% che ha permesso alle aziende quotate alla Borsa di Milano di aumentare il proprio peso sul Pil nazionale: dal 37% al 43,1%.
Come spiegato in un articolo sulle migliori IPO del 2022, il 2021 è stato anche l’anno delle offerte pubbliche iniziali: 49 IPO registrate lo scorso anno da Borsa Italiana, un numero mai così alto dal 2000.
In questo articolo, proveremo ad analizzare l’anno che verrà, cosa aspettarci dal 2022 dopo la crescita strabiliante dello scorso anno e quali azioni, secondo gli analisti, registreranno performance positive.
Vedremo inoltre come è possibile investire sulle migliori azioni del 2022 tramite Freedom Finance, tramite la piattaforma Freedom24.
Il 2022 delle incertezze: dalla variante Omicron alla crisi energetica
Il 2022 si apre con due variabili che impensieriscono analisti finanziari e investitori: la variante Omicron e la crisi energetica che sta interessando, per motivi differenti, l’Europa e la Cina.
Secondo Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm (l’oramai popolare società di consulenza finanziaria indipendente), la comparsa della nuova variante Covid potrebbe avere un impatto significativo sulla ripresa economica che abbiamo visto nel corso del 2021.
Già nelle ultime settimane dello scorso anno, infatti, la variante Omicron ha costretto Paesi come Germania, Danimarca e Finlandia a inasprire le restrizioni medico-sanitarie, mentre altre nazioni come Paesi Bassi e Austria hanno reintrodotto, rispettivamente, il coprifuoco notturno e il lockdown.
Secondo l’analista di Moneyfarm, l’incertezza provocata dalla variante Omicron, variante a più elevata trasmissibilità rispetto a quelle già osservate, potrebbe aumentare la volatilità dei mercati azionari. Nonostante ciò, Richard Flax si mantiene ottimista: “guardando indietro sino al marzo 2020, l’esperienza degli ultimi 18 mesi mostra che la capacità di adattamento veloce nelle tecniche di produzione dei vaccini giustificano un cauto ottimismo per il trend azionario di fondo, trend che rimane pur sempre rialzista”.
Ma la variante Omicron non è l’unico fattore a spaventare i mercati nell’anno che verrà.
Gli investitori dovranno fare i conti anche con una crisi energetica che sta preoccupando i mercati, nello specifico il Regno Unito e la Cina.
Nella terra di Sua Maestà, infatti, le stazioni di benzina sono a corto di carburante perché mancano gli autisti per il trasporto alla pompa. Nel settembre 2021, infatti, due terzi delle stazioni di benzina britanniche avevano terminato il carburante. Il resto dell’Europa, con la Russia che limita le riserve di gas naturale nella speranza che la Germania approvi il piano di ampliamento dei gasdotti in tutto il continente, sta affrontando problemi simili a quelli del Regno Unito.
In Cina, invece, la crisi energetica è ancora più complessa. Il nord del Paese, dove si trovano le centrali a carbone, la crisi è generata principalmente dalla guerra commerciale con l’Australia.
L’economia del Dragone, infatti, ha imposto una serie di dazi sull’importazione dei prodotti australiani, come l’orzo, il pesce, il vino e, appunto, il carbone, il terzo prodotto australiano più esportato in Cina. Il motivo risiede nella richiesta da parte del Governo di Canberra, avvenuta nel 2020, di aprire un’indagine indipendente sull’origine del Covid-19, richiesta a cui le autorità cinesi hanno risposto con una guerra commerciale.
A questo si aggiunge l’aumento del prezzo del carbone causato da un relativo aumento della domanda a seguito della ripresa.
Nel sud del Paese, invece, la crisi energetica riguarda le centrali idroelettriche. Il prosciugamento dei bacini idroelettrici causato da estati più calde (conseguenza, ça va sans dire, del riscaldamento globale) insieme con l’aumento dei volumi delle esportazioni di prodotti, sta generando una carenza di energia.
Considerato che la Cina è il quarto partner commerciale dell’Italia, il “contagio” economico, conseguentemente all’aumento dei prezzi delle materie prime (e quindi di bollette e trasporti) potrebbe interessare anche il nostro Paese.
Le migliori azioni del 2022
Terminata la premessa sulle preoccupazioni dei mercati, in questo paragrafo faremo una breve introduzione di alcuni dei titoli azionari più interessanti del 2022, sulla base di un’analisi condotta da Barron’s, celebre quotidiano di informazione finanziaria.
» Amazon (AMZN)
Iniziamo con il gigante dell’e-commerce fondato nel 1994 da Jeff Bezos.
Nonostante gli scossoni causati da ormai due anni di pandemia, che hanno interessato la maggior parte dei settori merceologici e delle aree geografiche, il fatturato di Amazon registra una crescita costante dal 2017, pari attualmente a 386,1 miliardi di dollari (fonte:Yahoo Finance!):

Per quanto concerne, invece, l’andamento del titolo azionario, nel 2021 il titolo Amazon ha registrato una crescita pari al 2,4%, sottoperformando rispetto ai “colleghi” del comparto tech:

Il titolo Amazon presenta un intervallo di tempo (“52 Week Range”, ovvero la differenza tra i prezzi alti e bassi delle ultime 52 settimane) compreso tra i 2.881 e i 3.773,08 dollari.
Cosa aspettarsi dal 2022? Gli analisti finanziari confermano quasi all’unanimità un giudizio Buy sul titolo Amazon (fonte: WSJ):

Il price target medio atteso dagli analisti si attesta sui 4.119,30 dollari, contro l’attuale prezzo delle azioni Amazon sui 3.304,14 dollari.
Perché investire nel titolo Amazon? Il gigante di Seattle presenta un’assoluta rarità, ovvero è leader di ben due mercati differenti: Amazon, infatti, possiede il 40% delle quote di mercato dell’e-commerce nonché circa il 50% delle quote del cloud-computing, grazie ad Amazon Web Services. Quest’ultimo servizio genera 60 miliardi di dollari di ricavi e potrebbe da solo valere 1 trilione di dollari.
Per tutti questi motivi, nonostante il prezzo delle azioni Amazon sia particolarmente elevato, la multinazionale di Jeff Bezos rientra tra le “Top Stock Picks” di Barron’s.
Curiosità: secondo uno studio di The European House - Ambrosetti, Amazon è l’azienda che, in Italia, ha creato più posti di lavoro negli ultimi 10 anni (periodo 2011-2020).
» Johnson & Johnson (JNJ)
Passiamo a Johnson & Johnson, una delle grandi aziende farmaceutiche che ha regalato all’Occidente un vaccino anti-covid per combattere la pandemia globale.
Anche Johnson & Johnson conferma una crescita costante del fatturato negli ultimi 4 anni, con dei ricavi totali nel 2021 pari a circa 69 miliardi di dollari. L’utile netto nei primi 9 mesi del 2021 ha registrato un +24% rispetto all’anno precedente, complice sicuramente la vendita globale dei vaccini anti-covid:

Passando alle azioni J&J, l’azienda ha annunciato la futura scissione in due società distinte, una del settore farmaceutico e l’altra di quello consumer. La scissione, secondo le parole del CEO Alex Gorsky, verrà completata nei prossimi 18/24 mesi. L’intervallo annuo del titolo è compreso tra i 151,47 e i 179,92 dollari.
Ecco l’andamento del titolo Johnson & Johnson registrato nell’ultimo anno:

Giudizio eterogeneo da parte degli analisti finanziari, la maggior parte dei quali esprime un giudizio neutro sulle azioni Johnson & Johnson, anche se manca chi prevede una performance positiva da parte del titolo dell’azienda farmaceutica:

Il price target medio è pari a 183,71 dollari, contro il prezzo corrente del titolo J&J fermo a 167,79 dollari.
Perchè investire in Johnson & Johnson? L’azienda ha l’obiettivo di espandere la vendita dei farmaci del 5% annuo, al fine di raggiungere i 60 miliardi di ricavi entro il 2025 e avere 13 tipologie di farmaci in portafoglio capaci di generare almeno un miliardo di dollari ciascuno. Joanne Wuensch, analista finanziaria di Citi, ha lodato proprio l’ampiezza e la profondità dell’offerta farmaci di Johnson & Johnson, emettendo un rating Buy e fissando un price target di 192 dollari.
» IBM (IBM)
Vediamo adesso IBM, altra promettente azienda di questo 2022.
Il gigante statunitense del settore informatico fondato nel 1911 (IBM è l’azienda tech più anziana al mondo), con un fatturato a settembre 2021 pari a 54,1 miliardi di dollari, in crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo nel 2020. Rispetto al 2018, però i ricavi sono il leggera flessione, con gli utili del 2020 dimezzati rispetto al 2019, complice sicuramente lo scoppio della pandemia:

Nonostante ciò, il titolo IBM ha guadagnato nel 2021 il 6,2%, registrando un 52 Week Range compreso tra 112,20 e 146,12 dollari:

Giudizio neutro sul titolo IBM da parte degli analisti finanziari:

Il price target medio è pari a 142,63 dollari, con un prezzo corrente del titolo pari a 135,25 dollari.
Perchè investire in IBM? Wamsi Mohan, analista finanziario della Bank of America, ha paragonato l’attuale CEO di IBM Arvind Krishna, a Satya Nadella, l’Admin di Microsoft che, negli ultimi sette anni, ha contribuito a una trasformazione radicale dell’azienda fondata da Bill Gates. Per questo motivo, Barron’s a ribattezzato IBM “Microsoft Junior”.
Se Mr. Krishna riuscirà a lasciare un’impronta considerevole nel business di IBM, questo titolo tanto sottovalutato a Wall Street potrebbe regalare numerose soddisfazioni.
Senza dimenticare che, al momento, il titolo IBM ha il più elevato dividend yield (rapporto dividendo/prezzo) del Dow Jones: 5.3%.
» Visa (V)
Il celebre marchio di carte di credito e debito con sede in California potrebbe essere una delle rivelazioni del 2022.
Visa ha chiuso il 2021 con circa 24,1 miliardi di dollari di fatturato, un incremento del 10.34% rispetto al 2020, anno in cui il fatturato aveva subito una battuta d’arresto, registrando un - 4,92% rispetto al 2019:

Per quanto riguarda l’andamento azionario, il titolo Visa ha chiuso il 2021 “col botto”, registrando un +6,9% nel mese di dicembre, grazie al quale ha “sovraperformato” l’andamento del settore di riferimento, il comparto finanziario, che si è fermato a un +6,2%.
L’intervallo annuale di Visa è compreso tra i 190,10 e i 252,67 dollari.
Ecco l’andamento del titolo nel corso del 2021:

Nessun dubbio per gli analisti finanziari: l’analyst rating di Visa è un trionfo di raccomandazioni Buy:

Il price target medio è pari a 269,87 dollari, contro i 215 dollari del prezzo corrente delle azioni Visa.
Perché investire nel titolo Visa? Stiamo parlando di un’azienda che ha chiuso l’anno fiscale, a settembre 2021, con 13 trilioni di transazioni effettuate in tutto il mondo, un’azienda che si spartisce il duopolio globale dei pagamenti con Mastercard e che ha mostrato forti segnali di ripresa dopo il down del 2020.
Per ultimo, gli analisti prevedono un 20% di incremento degli utili per azione.
» Hertz Global Holdings (HTZ)
Hertz (da non confondere con Heinz) è una storica azienda statunitense di autonoleggio con sede in Florida. Ha iniziato la propria attività nel 1918 mettendo a noleggio una dozzina delle celebri Ford modello T (la prima automobile prodotta con il metodo della catena di montaggio).
Hertz ha chiuso l’anno fiscale 2020 con 5,26 miliardi di dollari di fatturato, un drastico calo rispetto all’anno precedente. Hertz, infatti, è stata particolarmente colpita dalla pandemia da Covid-19, registrando una decrescita dei ricavi del ben 46%:

Il titolo Hertz registra un intervallo annuale compreso tra 14,15 dollari e 46 dollari. Di seguito l’andamento nel 2021:

Analyst positivi per le azioni Hertz, con un price target medio pari a 28,38 dollari, contro un prezzo corrente di 24,16 dollari:

Perché investire nel titolo Hertz? L’azienda della Florida è attiva in un business attualmente in forte crescita, dato l’aumento dei prezzi delle automobili, sia nuove che usate (a causa della crisi globale dei semiconduttori che nel 2021 ha colpito l’intero comparto automobilistico).
Inoltre, l’azienda ha annunciato l’acquisto di 100.000 Tesla che saranno disponibili al noleggio entro la fine del 2022, nonché una partnership con Carvana, rivenditore statunitense di auto usate a più elevata crescita.
Infine, insieme ad Avis Budget Group, Hertz si spartisce il 95% del mercato dell’autonoleggio statunitense.
» Berkshire Hathaway (BRK.A e BRK.B)
La Berkshire Hathaway è una delle holding più grandi al mondo. Presenta società attive in numerosi settori, tra cui assicurazioni e servizi finanziari (il core business), farmaceutica, logistica, media, abbigliamento, etc. Il Presidente e CEO dell’azienda è il leggendario investitore Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo.
Berkshire ha un fatturato monstre pari a 250,5 miliardi di dollari, con un incremento di oltre 100 miliardi di ricavi dal 2018 al 2019.
Ecco l’andamento di utili e ricavi dell’azienda negli ultimi 4 anni. Possiamo notare il “solito” decremento nell’anno dello scoppio della pandemia:

Per quanto concerne il titolo Berkshire, l’intervallo annuale è compreso tra i 266,10 e i 323,47 dollari. Le azioni dell’azienda di Buffett hanno mostrato un trend in crescita per tutto il 2021:

Giudizio hold per il titolo Berkshire, secondo gli analyst rating pubblicati sul Wall Street Journal:

Il price target medio è pari a 342,5 dollari, con un prezzo corrente dell’azione sui 321,71 dollari.
Perché investire nel titolo Berkshire? L’azienda del magnate Buffett, dopo tanti anni, può contare su numerosi e solidi canali di generazione di profitto, una diversificazione che ha consentito alla holding di affrontare la pandemia senza gravi conseguenze finanziarie. L’azione Class A (BRK.A) ha registrato un +31% nel 2021.
Per questi motivi, Berkshire è tra le “Top Stock Picks” di Barron’s.
» General Motors (GM)
Terminiamo il giro con General Motors, storica casa automobilistica statunitense produttrice, tra gli altri, di marchi celebri come Cadillac e Chevrolet.
General Motors ha un fatturato pari a 122 miliardi di dollari, anche se nel 2021 ha registrato una decrescita dei ricavi pari al 25% rispetto al fatturato del 2020, a causa della crisi globale dei semiconduttori menzionata nel paragrafo dedicato al titolo Hertz.
Ecco l’andamento di ricavi e utili di General Motors negli ultimi quattro anni:

Giudizio estremamente positivo per General Motors da parte degli analisti finanziari, con analyst rating quasi tutti su raccomandazione Buy:

Il titolo General Motors presenta un intervallo annuale compreso tra i 47,07 e i 67,21 dollari. Trend in crescita dell’azione nel 2021:

Il price target medio è pari a 75,88 dollari, con un prezzo corrente dell’azione sui 60,81 dollari.
Perché investire in General Motors? Il titolo dell’azienda con sede a Detroit ha guadagnato un +41% in Borsa nell’arco del 2021. Quello che affascina di più di General Motors sono gli investimenti in auto elettriche e con guida assistita.
L’azienda di Detroit, infatti, ha annunciato di voler raggiungere i 35 miliardi di dollari di investimenti in auto elettriche e con guida autonoma entro il 2025, al fine di diventare leader di mercato. L’obiettivo? Diventare leader del mercato delle auto elettriche nel Nord America, leader mondiale nella tecnologia delle batterie e delle celle a combustibile per alimentare le auto elettriche, nonché la prima a commercializzare la guida assistita su scala globale.
Come investire in azioni
Adesso che abbiamo visto alcuni dei titoli azionari più promettenti del 2022, è il momento di capire come investire in queste azioni.
Per investire in azioni, bisogna affidarsi a un broker regolamentato e trasparente che permetta di acquistare titoli azionari reali (dunque preferibilmente l’asset sottostante e non il CFD).
Uno dei broker più convenienti per questo tipo di operatività è sicuramente Freedom Finance, broker da poco entrato nel mercato italiano con la sua piattaforma Freedom24. Si tratta di un intermediario che permette di investire in diversi asset, tra cui azioni, obbligazioni ed ETF (per maggiori approfondimenti, ti invitiamo a leggere la recensione di Freedom Finance).
Freedom Finance è un broker trasparente e regolamentato, sottoposto alla vigilanza di tre organismi regolatori: CySEC (Cipro), BaFin (Germania), e SEC (Stati Uniti).
Freedom Finance è il broker ideale per quegli investitori che intendono investire in autonomia, utilizzando strumenti all’avanguardia per ottimizzare la gestione delle attività di trading online.
Inoltre, grazie a una struttura commissionale degressiva, i clienti che investono grandi capitali potranno avere una riduzione sulle commissioni pagate per l’acquisto di azioni ed ETF, dietro pagamento di un canone fisso mensile.
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Conclusioni
Abbiamo visto dunque le azioni più promettenti di quest’anno, grandi aziende che puntano su innovazione, diversificazione e reputazione della marca, titoli azionari sotto la lente di investitori e analisti finanziari.
Da non sottovalutare quegli eventi che spaventano gli operatori finanziari e che, pertanto, potrebbero avere ripercussioni significative sugli andamenti del mercato azionario.
Non siamo ancora fuori dalla pandemia e la crisi energetica fa tremare le filiere produttive di Europa e Cina. Il Dragone, in particolare, potrebbe conoscere una significativa battuta di arresto dopo anni di crescita economica, con conseguenze preoccupanti per i mercati internazionali.
Infine, ci permettiamo di sottolineare che investire in azioni, così come qualunque investimento, non è esente da rischi. Pertanto, è consigliato studiare i bilanci e leggere notizie e opinioni autorevoli di ogni azienda quotata in Borsa sulla quale si sta pensando di investire. L’educazione finanziaria è il primo passo per una gestione oculata del capitale.