Piattaforma di trading e ordini

11 Agosto 2023
fisco

Il trading online altro non è che un’asta, in cui i venditori provano a vendere ad un prezzo alto (ask o lettera) e i compratori a comprare ad un prezzo basso (bid o denaro).

La differenza tra il prezzo BID e il prezzo ASK è chiamato spread. Lo spread rappresenta un costo implicito per il trader. Eccolo spiegato con un esempio:

bid ask spread EUR/USD

Ipotizziamo che il trader acquisti al prezzo ASK (1,12473) e un’istante dopo venda al prezzo BID (1,12469). Se quindi il prezzo del titolo sottostante non fluttua, il trader subirà una perdita pari al differenziale BID-ASK, ossia 0,00013 (o 1,3 pips).

Di conseguenza, tanto maggiore sarà lo spread su una determinata coppia valutaria, tanto maggiore sarà il costo che il trader dovrà sostenere per negoziare uno strumento finanziario.

Il ruolo del broker

Tutti gli ordini nel mercato forex devono essere piazzati tramite un broker autorizzato e regolamentato.

A differenza del passato dove l’inserimento degli ordini avveniva via telefono tramite un broker (persona fisica), un trader che oggi intende fare trading sul Forex avrà bisogno solamente di una connessione internet e un computer o smartphone per collegarsi alla piattaforma di trading messa a disposizione dal broker online. 

La piattaforma di trading

Una piattaforma di trading è, insieme ai grafici, uno dei più importanti strumenti che il trader avrà a disposizione per operare sul mercato del Forex. Per definizione, una piattaforma di trading è un software attraverso il quale comprare e vendere valute, con l’intermediazione di un broker finanziario autorizzato.

Tipi di ordine

Per un Forex Trader sono 3 i tipi di ordine imprescindibili:

  • Ordine al mercato (Market Order): l’ordine dato al broker di acquistare o vendere una certa quantità di valuta a qualunque condizione presente sul mercato (ordine al meglio).
    Vi suggeriamo estrema cautela nell’utilizzo del Market Order quando i mercati si muovono velocemente (c.d. fasi di volatilità). Durante forti oscillazioni dei prezzi infatti, il trader rischia di perdere molti pips a causa dello slippage*. In linea generale vi suggeriamo quindi di evitare il Market Order, a favore del Limit Order e Stop Order spiegati nei successivi due punti.
  • Ordine Limite (Limit Order): un Ordine Limite è un ordine dato al broker di acquistare o vendere valuta ad un determinato prezzo o ad uno migliore di quello indicato.
    In caso di acquisto, il limite indica un prezzo massimo che si è disposti a pagare; in caso di vendita, indica un prezzo minimo a cui si è disposti a vendere.
    I Limit Orders sono ottimali per evitare lo slippage e, in generale, l’esecuzione di un ordine a valori indesiderati o inaspettati.
  • Ordine Stop (Stop Order): un Ordine Stop è un ordine per aprire o chiudere una posizione ad un prezzo specifico. Gli Stop Orders si trasformano in Market Orders, non appena la coppia valutaria è scambiata al valore indicato nell’Ordine Stop.
    L’Ordine Stop è largamente usato per impostare una perdita massima su una posizione aperta (in questo caso si chiama nel gergo stop-loss). Un trader avanzato non potrà mai fare a meno dello stop-loss nella sua attività di trading, così da avere sotto stretto controllo il suo money management.

* Per slippage si intende l’esecuzione di un ordine ad un prezzo diverso da quello che il trader si aspettava, in base ai valori di bid-ask visualizzati sul book di negoziazione della coppia valutaria. In altre parole, dal momento in cui il trader clicca per immettere l’ordine fino a quando quest’ultimo arriva sul mercato di riferimento, il prezzo del sottostante è nel frattempo cambiato e l’ordine eseguito ad un prezzo differente.

Gli ordini principali usati per aprire o chiudere una posizione sono l’Ordine Limite e l’Ordine Stop. Una volta che la posizione viene aperta, esistono due procedure critiche per la gestione dell’ordine:

  • L’aggiunta di un ordine condizionato OCO (ordine cancella ordine) che permette di aggiungere uno stop-loss (per limitare le perdite) e un take profit (per realizzare un guadagno) sulla posizione aperta. Se lo stop-loss viene eseguito a causa della discesa dei prezzi, il take profit in automatico si cancella. Allo stesso modo, se il prezzo sale e il take profit viene eseguito, lo stop-loss decade. Molte piattaforme di trading consentono di aggiungere stop-loss e take profit nella mascherina per l’immissione dell’ordine principale.
  • La modifica/cancellazione di un ordine in sospeso, al modificarsi delle condizioni di mercato e dei relativi prezzi dello strumento negoziato. Ad esempio: compri dollari a 0,89 e inserisci uno stop-loss a 0,87. Successivamente il mercato si muove nella tua direzione sperata e porta il dollaro a 0,92. A questo punto modifichi il tuo stop-loss da 0,87 a 0,90.
    Ti sarai così assicurato un profitto, senza il rischio di andare incontro a potenziali perdite se la direzione del mercato dovesse cambiare.

Come calcolare il Profit & Loss nel Forex

Nonostante tutte le piattaforme di trading automaticamente calcolano in tempo reale i profitti e le perdite per ogni singola posizione, è importante per ogni Forex Trader essere a conoscenza delle formule sottostanti l’equazione di calcolo del P&L.


Esempio:

Ipotizziamo l’acquisto di un lotto EUR/USD (100.000 unità) con un tasso di cambio iniziale di 1,1250 e un margine iniziale richiesto dal broker di $1.250,00. Vediamo come si realizza il P&L in tre diversi scenari:

Tasso di cambio iniziale

Tasso di cambio finale

Guadagno / Perdita

1,1250

1,13

+500

1,1250

1,1245

-50

1,1250

1,12

-500

L’equazione per il calcolo del P&L per le coppie valutarie EUR/USD, GBP/USD e AUD/USD è la seguente: P&L = (Prezzo di Chiusura – Tasso di Cambio Iniziale) x (dimensione del lotto) x (numero di lotti).

L’equazione per il calcolo del P&L per le coppie valutarie USD/JPY, USD/CHF e USD/CAD è la seguente: P&L = ((Prezzo di Chiusura – Tasso di Cambio Iniziale) / Prezzo di Chiusura) x (dimensione del lotto) x (numero di lotti).

A quanto equivale 1 Pip?

Il Pip è il più piccolo incremento di prezzo nel Forex. Nel mercato Forex infatti i prezzi sono espressi in quattro punti decimali dopo la virgola. Se ad esempio in un bar il costo di un caffe è di € 1,10, nel mercato Forex il prezzo dello stesso caffè sarebbe indicato in € 1,1000. Ecco che quel quarto decimale è chiamato Pip ed equivale ad 1/100 di 1%.

Nei contratti in cui un lotto equivale a 100.000 unità, 1 pip equivale in un guadagno/perdita di $10 per le coppie valutarie EUR/USD, GBP/USD, AUD/USD; approssimativamente $9 per USD/JPY e $8 per USD/CHF.

Autore dell'articolo:

Alfredo De Cristofaro Lowsq
Alfredo de Cristofaro
Founder
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali broker finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione degli investitori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBroker.com si occupa di recensire i broker, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.
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