Interactive Brokers lancia la piattaforma a zero commissioni

02 Ottobre 2019

Fare trading potrà diventare ancora più economico

IBKR lite

Il broker americano Interactive Brokers, già famoso per le sue tariffe super aggressive, ha lanciato dal primo ottobre IBKR lite, un sito che offre il trading a zero commissioni.

Dopo Robinhood e Freetrade, adesso anche il colosso americano si prepara a cancellare i costi delle commissioni sulle operazioni di trading.

All’inizio il sito sarà disponibile solamente per i clienti residenti in USA e India. Ci si aspetta nei prossimi mesi che il sito sarà accessibile anche ai clienti europei e italiani.

Su IBKR lite si potranno negoziare gratis tutti i titoli quotati sui listini azionari americani e tutti gli ETF. Un altro vantaggio del nuovo sito è l’assenza di costi di inattività e di depositi minimi (presenti invece con il conto standard di Interactive Brokers e di cui ne abbiamo parlato nella recensione ufficiale di IB).

Le piattaforme tramite cui sarà possibile fare trading saranno il Client Portal e l’app IBKR mobile. La TWS e la piattaforma web sembrano dunque essere esclusi da questo progetto.

Un’altra opportunità di IBKR lite è rappresentata dal fatto di poter condividere col broker i guadagni derivanti dal prestito dei titoli detenuti nel portafoglio del trader. I guadagni vengono condivisi in maniera uguale tra il broker e il cliente: 50/50.

A questo punto vi potreste chiedere: come fa a guadagnare un broker che permette di fare trading senza commissioni?

La spiegazione c’è ma non è scontata. Un broker finanziario può generare ricavi attraverso diversi canali. Ecco i più importanti:

  • Concessione di finanziamenti ai clienti per la marginazione: quando un cliente utilizza la leva finanziaria, il broker concede un vero e proprio finanziamento, attraverso cui il cliente può acquistare a margine i prodotti finanziari su cui vuole investire. Su tale finanziamento i broker applicano un tasso d’interesse, che rappresentano un’importante fonte di ricavi.
  • Prestito dei titoli per lo short selling: quando un cliente del broker vuole vendere dei titoli allo scoperto, chiederà al broker di farseli prestare, con la promessa di riacquistarli e restituirli in futuro. Sul prestito dei titoli il cliente deve corrispondere un interesse al broker.
  • Commissione pagata dalle borse per la liquidità: questa è una caratteristica (un po’ controversa) tipica delle borse americane, le quali pagano una commissione al broker per la liquidità apportata sui book. Il principio è quello secondo cui la liquidità apportata sul book dal broker permette di generare scambi.
  • Vendita di servizi accessori: spesso i broker generano ricavi da servizi accessori. I principali sono le quotazioni in tempo reale dei prezzi, gli abbonamenti a pacchetti integrativi delle piattaforme, i costi per il cambio valuta ecc.

Come abbiamo visto dunque, le commissioni di trading non sono l’unica fonte di ricavi per un broker. Nel caso di Interactive Brokers dunque, è vero che esso si priverà delle entrate generate dalle commissioni. Dall’altro lato però, il trading a zero commissioni attrarrà tantissimi nuovi clienti, spingendo al rialzo i ricavi descritti nei quattro punti di cui sopra e, nel complesso, creando nuove opportunità per il broker di acquisire una quota di mercato superiore a quella attuale.

Autore dell'articolo:

Alfredo de Cristofaro
Founder
Laureato in Economia e Finanza, dopo aver lavorato a lungo presso uno dei principali broker finanziari in Europa, ha deciso di mettere a disposizione degli investitori le conoscenze maturate nel corso degli anni. Su QualeBroker.com si occupa di recensire i broker, assicurandosi che vengano garantiti i più alti standard di sicurezza e trasparenza.
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