Trade Republic, Scalable Capital, eToro, Revolut, Trading 212: sono solo alcuni dei broker di ultima generazione, i cosiddetti neobroker, che hanno rivoluzionato il settore retail degli investimenti in Italia e in Europa.
Il loro approccio aggressivo e ultratecnologico ha fatto sì che milioni di nuovi investitori facessero il loro ingresso per la prima volta nel mercato dei capitali. I neobroker hanno rimosso le barriere all’ingresso nel trading, permettendo in primis di iniziare a investire con piccoli importi, anche a partire da 1€ (grazie agli acquisti frazionati) e senza commissioni.
Un processo di democratizzazione degli investimenti senza precedenti.
Finalmente gli investitori possono ridurre l'impatto che le commissioni hanno avuto da sempre sulla loro operatività, abbattendo i costi e migliorando le performance nel tempo.
Ma non mancano le criticità.
Oggi un neofita può aprire un conto di investimento in pochi minuti, scaricare l’app e assumere rischi finanziari con facilità, pur non avendo l’esperienza e le competenze necessarie.
Ma non solo. Poter comprare e vendere senza commissioni significa per l’investitore aumentare compulsivamente i volumi di negoziazione, spesso con il rischio di accelerare il processo decisionale (e di prendere scelte sbagliate).
A ciò si aggiunge un nuovo fenomeno da tenere sott’occhio, quello della gamification degli investimenti finanziari. Si tratta di una serie di tattiche messe in atto dalle piattaforme di trading, per rendere l’esperienza dei loro utenti più ludica ed emozionale, proprio come in un videogioco, con l’obiettivo ultimo di aumentare l’engagement e quindi le attività di compravendita.
Più divertimento. Più interazione. Più ricavi.
Il nuovo paradigma della gamification
Lo scopo della gamification è far apparire l’investimento come un'attività più leggera e divertente di quanto sia in realtà. La piattaforma e l’app si trasformano in un ambiente che riproduce quello di un videogame. Grafica accattivante, animazioni, effetti grafici, pulsanti per acquistare o vendere, riprodotti con colori vivaci o lampeggianti per invogliare l’utente a procedere con l’operazione.
Dall’app di trading verranno inviate sullo smartphone dell’utente notifiche push, contenenti news economiche e finanziarie accompagnate da una call to action del tipo “L’azione X è salita del 10% oggi, continuerà la salita oppure no? COMPRA o VENDI”.
Alcuni broker propongono di raggiungere livelli o obiettivi (“Questa settimana il tuo portafoglio è cresciuto del X%. Continua così!”).
I grafici dei titoli sono dinamici e con l’uso massiccio dei colori verde e rosso per indicare i trend rispettivamente in salita e in discesa. Dal grafico stesso si possono immettere gli ordini in maniera rapida anche con un solo clic.
La gamification degli investimenti rende l’esperienza di trading più coinvolgente e stimola l’utente a operare con maggiore frequenza. Aumenta l’engagement, ma può generare comportamenti impulsivi e rischiosi.
Principali forme di gamification negli investimenti
| Forma di gamification | Descrizione |
| Interfaccia stile videogioco | Grafiche interattive, colori vivaci e design simile a una consolle |
| Animazioni ed effetti grafici | Coriandoli colorati e popup celebrativi |
| Notifiche push | Alert che invogliano all’azione |
| Social trading | Copy trading, interazioni, commenti tra utenti |
| Obiettivi | Incentivano l’operatività frequente e gratificano per il raggiungimento di traguardi |
| Inviti referral | Bonus o premi quando un amico apre il conto |
Il processo decisionale di investimento ai tempi dei social
Un’ulteriore forma di gamification degli investimenti finanziari consiste nel riprodurre un modello social all’interno dell’app, in cui l’utente può:
- Seguire altri trader e vedere le loro strategie e analisi
- Replicare gli investimenti di altri trader mediante il servizio di copy trading
- Interagire con altri utenti per scambiare commenti, opinioni e consigli
Se da un lato il social trading e il copy trading aiutano gli investitori a mantenersi informati, d’altro lato la facilità di copiare le attività altrui in maniera passiva rischia di sviluppare l’effetto gregge, in cui investitori pigri si affidano alla presunta bravura altrui per ottenere dei rendimenti, basandosi solamente sulla loro popolarità e sulle loro performance passate.
Vantaggi:
- Favorisce l’ingresso di nuovi investitori retail nel mercato dei capitali
- Facilita l’educazione finanziaria grazie a un linguaggio più ludico e accessibile
Rischi:
- Semplifica eccessivamente le scelte di investimento
- Decisioni influenzate da impulsività, FOMO, notifiche push, effetto gregge
Pagamento per il flusso di ordini (PFOF)
L’abbattimento delle commissioni di negoziazione è stato possibile anche grazie all’espansione del PFOF (Payment for Order Flow, o pagamento per il flusso di ordini). Questa pratica è stata in larga parte adottata all’inizio in Europa dai neobroker come Trade Republic (poi abbandonata per evitare problemi normativi), mentre negli USA è tuttora ampiamente utilizzata, con Robinhood che genera la maggior parte dei profitti proprio dal PFOF.
Che cos’è il PFOF? È un meccanismo con cui il broker invia gli ordini dei clienti. Anziché inviare l’ordine del cliente su un mercato regolamentato (ad esempio Borsa Italiana o il NASDAQ), il broker lo manderà a un market maker che eseguirà l’ordine, realizzando per sé stesso un profitto che condividerà in parte con il broker partner.
Sebbene il PFOF possa arrecare benefici anche all’investitore (price improvement degli ordini e abbattimento delle commissioni), la tendenza che si registra vede la cessazione di questa pratica controversa per via dei potenziali conflitti d’interesse che naturalmente sorgono, come ad esempio:
- Il broker invia l’ordine al market maker che garantisce la migliore esecuzione, oppure a quello che lo paga di più?
- Il cliente del broker che ha immesso l’ordine è consapevole di dove questo venga inviato e di come venga eseguito?
Sedi di esecuzione degli ordini
Una pratica frequente dei neobroker che offrono il trading a zero commissioni è quella di inviare gli ordini dei clienti su sedi di negoziazione con cui hanno un accordo commerciale. Queste sedi hanno di solito un solo market maker per ogni asset e l’accesso di altri liquidity provider è limitato.
Alcuni esempi di broker che indirizzano gli ordini su singole sedi sono Trade Republic, che invia gli ordini su LS Exchange, oppure Scalable Capital, che li invia su gettex.
Questo modello permette ai neobroker di ridurre i costi e, di conseguenza, di offrire ai clienti commissioni azzerate.
Tuttavia, sussistono potenziali rischi di conflitti d'interesse. La presenza di un solo market maker limita la concorrenza tra i vari fornitori di liquidità, con possibile conseguente allargamento degli spread e, dunque, di una peggiore esecuzione degli ordini rispetto a quanto avverrebbe su altre borse.
Da premettere che il peggioramento di prezzo che il cliente subirebbe è molto basso e che ciò è ampiamente compensato dai benefici di operare senza commissioni. Il discorso, però, potrebbe cambiare se il controvalore delle operazioni del cliente fosse elevato. In questo caso sarebbe sicuramente più trasparente consentire al cliente di scegliere su quale sede inviare l’ordine.
Un consiglio importante per i trader che usano i neobroker è sempre quello di confrontare gli spread che trovano nel book della loro piattaforma con quelli delle borse di riferimento principali. Se il denaro-lettera di entrambi giace su valori simili, allora possono procedere con l’immissione dell’ordine.
Quali sono le fonti di ricavo dei broker online a zero commissioni?
Senza il PFOF e le sedi di esecuzione degli ordini affiliate, come guadagnano i neobroker che offrono il trading a zero commissioni? Le fonti di guadagno di un broker, anche in assenza di commissioni, possono essere molteplici. Le principali sono:
- Il trading a margine, dove il broker riceve interessi passivi sul denaro dato a prestito ai clienti per l’apertura di posizioni a leva
- Le commissioni sul cambio valuta, ogniqualvolta il cliente effettua operazioni in valuta diversa da quella di base del conto
- Il prestito titoli, con gli interessi che il broker incassa quando un cliente prende a prestito titoli dal broker per aprire posizioni short
- Gli interessi sui depositi, ovvero gli interessi che maturano sulla liquidità dei clienti, detenuta presso le varie banche depositarie (alcuni broker condividono questi interessi con i clienti, altri no)
- Le commissioni su asset secondari, come ad esempio prodotti a leva, criptovalute efondi, sui quali i neobroker applicano regolari commissioni, spread e costi di gestione
- Servizi accessori, come ad esempio le quotazioni in tempo reale e l’accesso a funzionalità premium sulla piattaforma.
Conclusione
Il successo dei neobroker ha avuto il merito di avvicinare una nuova generazione di investitori ai mercati dei capitali, riducendo i costi e abbassando le barriere all’ingresso. Giovani e piccoli investitori possono adesso investire in modo consapevole e accrescere il loro livello di alfabetizzazione finanziaria come mai prima d’ora.
Sebbene si tratti di un trend incoraggiante, ci sono dinamiche che andrebbero monitorate per rendere questo nuovo paradigma ancora più efficiente.
La gamification delle app rende l’esperienza più coinvolgente, ma può al contempo favorire comportamenti impulsivi e decisioni poco ponderate.
Allo stesso modo, modelli come il PFOF o l’invio degli ordini verso venue partner, seppur contribuendo all’azzeramento delle commissioni, introducono potenziali conflitti di interesse in termini di qualità dell’esecuzione.
Se sei un investitore retail il messaggio è il seguente: comprendere come funzionano le piattaforme, dove vengono eseguiti gli ordini e quali compromessi comporta il modello a zero commissioni fa sì che i neobroker possano essere dei potenti strumenti tra le tue mani. Con un approccio informato potrai sfruttare al massimo i vantaggi dei broker di nuova generazione.
In definitiva, democratizzare il settore degli investimenti, da sempre dominato da professionisti, è un processo tanto positivo quanto necessario, ma deve procedere di pari passo con una maggiore educazione finanziaria dei partecipanti e una maggiore trasparenza da parte dei broker.
Solo così gli investitori potranno operare in modo efficace e sicuro e con vantaggi che nel lungo periodo si ripercuoteranno sia in capo ai broker che ai loro clienti.


