La Borsa Italiana è un ecosistema ricco di opportunità, ma anche di scelte complesse. Tra grandi colossi del FTSE MIB, società ad alta redditività e aziende in forte espansione, capire quali azioni italiane meritano davvero attenzione nel 2026 non è affatto scontato.
Selezionare i titoli giusti richiede un’analisi approfondita che vada oltre il semplice andamento dei prezzi. In questa guida analizziamo le azioni italiane più interessanti per il 2026, scelte dal team di QualeBroker valutando solidità finanziaria, prospettive di crescita, settori chiave e indicazioni degli analisti. L’obiettivo è aiutare a individuare titoli potenzialmente capaci di resistere alle incertezze e a cogliere le opportunità sia in ottica di crescita che di dividendi.
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Migliori azioni italiane del 2026: come sceglierle
La selezione delle migliori azioni per il 2026 è stata fatta prendendo come riferimento i seguenti parametri:
- Variazione di prezzo in percentuale in un anno
- P/E (Price-Earnings Ratio): il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e gli utili conseguiti. È utile per identificare se la quotazione di un titolo è sopravvalutata (P/E alto) o sottovalutata (P/E basso)
- EPS (Earnings Per Share): conosciuto anche come utile per azione, indica l’utile netto che viene distribuito agli azionisti. Un valore alto identifica una forte redditività di un’azienda
- Andamento rispetto al comparto di riferimento: la percentuale di andamento di un’azione rispetto al settore di cui fa parte
- Previsioni degli analisti: cosa dicono gli analisti delle principali banche di investimento
In base a questi indicatori, abbiamo selezionato le seguenti azioni per il 2026.
| Azione | Comparto | Rendimento 1A | P/E | EPS | ||||
| Leonardo (LDO) | Aerospazio/Difesa | +93,27% | 27,89 | 1,91€ | ||||
| FinecoBank (FBK) | Bancario | +33,11% | 20,98 | 1,05€ | ||||
| Fiera Milano (FM) | Industrials | +69,16% | 26,27 | 0,63€ | ||||
| Intesa Sanpaolo (ISP) | Bancario | +53,73% | 11,57 | 0,50€ | ||||
| Enel (ENEL) | Energia | +28,02% | 14,54 | 0,59€ | ||||
| De’Longhi (DLG) | Consumer | +25,44% | 16,35 | 2,24€ |
1. Dati al 22/12/2025. Fonte: Borsa Italiana
2. Dati al 22/12/2025. Fonte: Investing.com
3. Dati riferiti al 2025. Fonte: Investing.com
Le 6 migliori azioni italiane nel 2026
- Leonardo
- FinecoBank
- Fiera Milano
- Intesa Sanpaolo
- Enel
- De’Longhi
Leonardo (LDO)
Leonardo (LDO) è tra i principali gruppi industriali europei nei settori aerospaziale, difesa e sicurezza, con una presenza globale e un portafoglio diversificato che spazia da elicotteri e sistemi elettronici a soluzioni cyber e satellitari. Il gruppo mantiene una rilevanza strategica anche in virtù della partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale sociale.
I risultati finanziari dei primi nove mesi del 2025 mostrano una crescita sostenuta: ordini in aumento, ricavi in espansione, EBITDA in linea con le aspettative e indebitamento in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Alla fine del 2025, il titolo presenta una capitalizzazione di mercato superiore ai 28 miliardi di euro, collocandosi tra le principali società industriali quotate sul FTSE MIB. Il prezzo dell’azione si attesta intorno ai 50€, dopo un significativo rialzo registrato nel corso degli ultimi dodici mesi. La performance a un anno è pari a circa +93%, un dato che riflette sia il miglioramento dei fondamentali operativi sia il rinnovato interesse del mercato per il comparto difesa.
Dal punto di vista della remunerazione degli azionisti, Leonardo prevede un dividendo annuo di 0,52€ per azione, che ai prezzi correnti corrisponde a un dividend yield di circa l’1,04%.
Il rendimento da dividendo rimane quindi contenuto e indica una politica di distribuzione orientata alla sostenibilità e al mantenimento della capacità di investimento.
Per il 2026, il rating consensuale sul titolo è “Acquista”, sulla base delle valutazioni di 18 analisti (fonte: Investing): 10 raccomandano l’acquisto, 8 suggeriscono di mantenere la posizione e nessuno consiglia la vendita. Il target price medio a 12 mesi è pari a 55,86€, con una stima massima di 65€ e una stima minima di 40€.
Gran parte delle aspettative di crescita del titolo derivano dal contesto geopolitico e dall’aumento delle spese militari in Europa e globalmente. Chiaramente, queste sono previsioni di mercato e non certezze. I rischi di mercato, l’esecuzione del piano industriale e la concorrenza rimangono elementi chiave da monitorare.
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FinecoBank (FBK)
FinecoBank è una banca specializzata in servizi di banking, trading e risparmio gestito, con un modello operativo fortemente orientato alla tecnologia e alla consulenza finanziaria evoluta.
Al 23 dicembre 2025, il titolo presenta una capitalizzazione di mercato superiore ai 13 miliardi di euro, mentre il prezzo delle azioni si colloca intorno ai 22€. Dall’inizio dell’anno, la crescita è stata significativa, con un rialzo superiore al 32%, che ha portato il titolo a superare i massimi registrati nel 2024.
Nel corso del 2025 il titolo ha mostrato una marcata volatilità positiva, oscillando tra un minimo di 14,25€ ad aprile e un massimo di 22,27€ a dicembre, evidenziando una forte fase di recupero sostenuta dal miglioramento dei risultati economici e dall’apprezzamento del mercato per il modello di business della banca.
Gli ultimi dati di bilancio confermano infatti un utile netto in crescita oltre i 480 milioni di euro, accompagnato da una solidità patrimoniale pari al 23,2%, un livello ampiamente superiore ai requisiti minimi richiesti dalle autorità di vigilanza europee.
Sul piano operativo, la società ha superato le aspettative nel terzo trimestre 2025, grazie a una crescita sostenuta dell’attività, all’acquisizione di 145.000 nuovi clienti e al continuo potenziamento dell’offerta tecnologica, inclusi strumenti di assistenza basati su intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi, per il 2026 Fineco ha annunciato un dividendo di 0,74€ per azione, con stacco il 19 maggio e pagamento il 21 maggio, e ha confermato il mantenimento di un payout ratio compreso tra il 70% e l’80%.
Guardando alle prospettive per il 2026, il consenso degli analisti evidenzia una prevalente indicazione all’acquisto o al mantenimento del titolo.Il target price medio è pari a 22,94€, con una stima massima di 26,50€ e una stima minima di 19,20€, suggerendo aspettative generalmente stabili.
Fiera Milano (FM)
Fiera Milano è uno dei principali titoli di Borsa Italiana da tenere d’occhio per il 2026, anno in cui l’effetto delle Olimpiadi Milano-Cortina potrebbe portare a un’intensa attività nelle strutture fieristiche del gruppo. La società è leader nel proprio settore e viene spesso percepita come una scelta più solida rispetto ad altre azioni più speculative.
Il titolo ha registrato un forte rialzo nel 2025. Nel momento in cui scriviamo, la capitalizzazione di mercato è di circa 545 milioni di euro, il prezzo delle azioni si attesta intorno a 7,58€, con una crescita del 32,75% negli ultimi sei mesi e quasi del 70% su base annua. Questo aumento riflette l’interesse degli investitori per il modello di business che va oltre le fiere tradizionali.
La società guidata da Francesco Conci sta, infatti, investendo in concerti, eventi sportivi e manifestazioni aperte al pubblico, con l’obiettivo di diversificare i ricavi e sfruttare meglio le proprie strutture durante tutto l’anno. Allo stesso tempo, la società si sta espandendo anche a livello internazionale, con iniziative in India e in altri mercati esteri.
I primi nove mesi del 2025 hanno registrato ricavi pari a 231,8 milioni di euro, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli analisti ritengono che il titolo possa avere ancora margini di crescita e indicano un target price tra 8,45 e 8,70€, superiore ai livelli attuali.
Infine, Fiera Milano paga dividendi con un rendimento attuale del 2,64%, sostenuto dagli utili della società, un elemento che rende il titolo interessante anche per chi cerca un equilibrio tra crescita e reddito.
Intesa Sanpaolo (ISP)
Intesa Sanpaolo è oggi uno dei principali titoli di Piazza Affari, con una capitalizzazione di mercato di oltre 102 miliardi di euro, seconda solo a UniCredit.
È anche il gruppo bancario più grande in Italia, con circa 900 sportelli e 7,6 milioni di clienti.
Nel 2025 le azioni ISP hanno messo a segno una buona performance: il prezzo si attesta intorno ai 5,86€ e ha registrato una crescita di circa +52,9% nell’anno.
Grazie alla sua scala e alla redditività consolidata, Intesa Sanpaolo è percepita come un titolo su cui gli azionisti possono contare per cedole regolari. In passato, la banca ha seguito un piano di distribuzione dei dividendi con payout costante, sostenuto anche da programmi di buyback.
Guardando al 2026, gli analisti mantengono una visione positiva sul titolo. Le stime di consenso indicano un target price medio di circa 6,20€, con una stima massima di 7€ e una minima di 5,10€. Nel complesso, la valutazione media degli esperti si colloca su un giudizio di acquisto: la maggior parte delle raccomandazioni segnala che il titolo ha ancora spazio per apprezzarsi.
Il settore bancario resta tra i più seguiti dagli investitori, soprattutto da chi cerca azioni stabili con dividendi regolari, e si prevede che la tendenza si confermi anche nel 2026. Fari accesi anche sulle fusioni e acquisizioni: dopo operazioni di spicco che nel 2025 hanno coinvolto nomi come MPS e Mediobanca, l’M&A potrebbe restare un catalizzatore di mercato anche nel nuovo anno.
Enel (ENEL)
Tra le azioni che hanno registrato un rendimento interessante nel 2025 e che meritano attenzione anche per il 2026 c’è Enel (ENEL), il terzo titolo per capitalizzazione di mercato a Piazza Affari, con oltre 87 miliardi di euro. La società è tra le compagnie energetiche italiane leader nel settore e ha una presenza significativa anche a livello internazionale, rientrando tra le 100 aziende più grandi al mondo.
Nel corso del 2025 il titolo ha registrato una crescita del 28%, con il prezzo delle azioni che si attesta intorno a 7,5 €. L’andamento è stato piuttosto stabile, riflettendo la solidità della società e la prevedibilità dei flussi di cassa tipici del settore energetico.
Sul fronte dei risultati finanziari, l’EPS (utile per azione) pari a 0,59€ è considerato buono, così come il rapporto prezzo/utili (P/E) di circa 14,5, che indica una valutazione equilibrata rispetto alla redditività della società.
Enel ha mantenuto una politica di dividendi regolari e sostenibili. Il Piano Strategico 2025-2027 prevede un dividendo totale relativo all’esercizio 2025 di almeno 0,46€ per azione, distribuito in due tranche da 0,23€ (in aumento del 7% rispetto all’acconto distribuito a gennaio 2025). La prima cedola sarà staccata il 19 gennaio e pagata il 21 gennaio 2026.
De’Longhi (DLG)
De’ Longhi è un leader mondiale nelle macchine per espresso automatiche e opera anche nei settori degli elettrodomestici, della climatizzazione e dei sistemi per la casa e il benessere. Il titolo è incluso nel FTSE Italia Mid Cap, l’indice che raccoglie le società italiane a media capitalizzazione, considerate tra le più interessanti subito dopo le 40 blue chip del FTSE MIB.
Negli ultimi sei mesi, il titolo ha mostrato un andamento decisamente positivo, con una crescita superiore al 30%, mentre su base annua l’aumento si colloca intorno al 20-25%.
Anche il sentiment degli analisti è generalmente favorevole. Secondo le stime più recenti, il target price medio per le azioni De’ Longhi è di circa 41,8€, con un potenziale di rialzo rispetto ai livelli attuali. Le valutazioni spaziano da un obiettivo massimo di 50,50€ a uno minimo di circa 30€ nel corso dell’anno.


