Quali azioni italiane comprare nel 2025? È una delle domande più frequenti che si pongono gli investitori retail che vogliono investire sulla Borsa italiana. Il FTSE MIB, l’indice dei 40 principali titoli del listino di Milano, a fine 2024 aveva infatti chiuso con segno positivo (+12,34%), per riprendere a crescere ulteriormente fino ad aprile 2025.
Poi ci si è messo di mezzo Trump, annunciando dazi potenzialmente devastanti per l’economia mondiale e italiana, per cui il listino è crollato (come del resto la maggior parte delle borse mondiali). Superata la paura, il FTSE MIB ha ripreso a salire, e oggi segna un +26,22% rispetto a un anno fa e addirittura un +105,84% rispetto a 5 anni fa.
Infine, l’accordo di fine luglio tra l’UE e gli USA sui dazi ha portato una nuova ventata di incertezza sul futuro dell’economia e, quindi, dei titoli quotati a Piazza Affari.
Sul principale indice di Piazza Affari continua a incidere l’andamento negativo del settore automotive (-29% a un anno e -16,21% da inizio 2025), compensato però dal comparto bancario in gran spolvero (+47% a un anno e +10,25% da inizio 2025).
Non da meno sono stati gli altri settori, come quello delle utilities con un +10,50% da inizio anno, e quello industriale, con un +30,24% sempre da inizio anno.
Il 2025 è quindi iniziato in crescita a cui ha fatto seguito un crollo repentino ad aprile e una successiva ripresa. Tra società solide e azioni che offrono dividendi alti, sono diversi i titoli del FTSE MIB sotto la lente degli analisti, considerati utili in questo contesto per diversificare il proprio portafoglio.
Ma quali sono le migliori azioni italiane del 2025 che potrebbero sovraperformare? QualeBroker ha analizzato i bilanci di diverse società quotate, esaminando i dati rilasciati dalle singole aziende e le previsioni delle principali banche di investimento.
Abbiamo così selezionato alcune delle azioni che a nostro avviso possono essere interessanti per una crescita futura.
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Migliori azioni italiane del 2025: i fattori della scelta
La selezione delle migliori azioni per il 2025 è stata fatta prendendo come riferimento i seguenti parametri:
- Variazione di prezzo in percentuale in un anno
- P/E (Price-Earnings Ratio): il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e gli utili conseguiti. È utile per identificare se la quotazione di un titolo è sopravvalutata (P/E alto) o sottovalutata (P/E basso)
- EPS (Earnings Per Share): conosciuto anche come utile per azione, indica l’utile netto che viene distribuito agli azionisti. Un valore alto identifica una forte redditività di un’azienda
- Andamento rispetto al comparto di riferimento: la percentuale di andamento di un’azione rispetto al settore di cui fa parte
- Previsioni degli analisti: cosa dicono gli analisti delle principali banche di investimento
In base a questi indicatori, abbiamo selezionato le seguenti azioni per il 2025.
Azione | Comparto | Rendimento in un anno | P/E | EPS | ||||
Intesa Sanpaolo | Bancario | +50,24% | 10,58 | 0,50€ | ||||
BPER Banca | Bancario | +71,41% | 8,81 | 0,98€ | ||||
Campari | Food | -19,87% | 35,65 | 0,17€ | ||||
ENEL | Energia | +17,13% | 11,54 | 0,67€ | ||||
Stellantis | Automotive | -47,73% | -9,35 | -0,83€ | ||||
D’amico International Shipping | Trasporti marittimi | -43,51% | 3,12 | 1,16€ |
Intesa Sanpaolo (ISP)
Intesa Sanpaolo è oggi il gruppo bancario più grande in Italia per capitalizzazione, con oltre 91,7 miliardi di euro, numero di sportelli in Italia (3.300) e numero di clienti (13,7 milioni).
La quotazione del titolo ha performato nel 2024 e ha continuato a performare anche nel 2025, aprendo il 2 gennaio a 3,86€ e chiudendo il 31 luglio a 5,29€ (+37%). Il titolo ha quindi superato brillantemente il ritracciamento generalizzato di aprile dovuto all’annuncio dei dazi USA, incrementando il P/E a 10,58 (era a 10,18 a marzo 2025).
La crescita degli utili ha portato a un EPS (in crescita costante dal 2020) di 0,50€ (a marzo era di 0,47€).
Interessante anche il dividendo, che è salito del 7,24% con una cedola di 0,341€ per azione. Infine, le azioni sono state tra le migliori del comparto bancario, molte delle quali decisamente in positivo in quanto coinvolti in operazioni speciali (Banco BPM e Unicredit, MPS e BPER Banca).
Cosa dicono gli analisti? Per Morgan Stanley l’indicazione è di sovrappesare il titolo (“overweight”) con target a 6,2€, mentre per Barclays, che pure indica overweight, il target è di 5,7€. Per Equita e UBS è un buy con target rispettivamente a 6,0€ e a 5,7€.
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BPER Banca
Con un rendimento in un anno del 73,08%, tra le migliori azioni italiane del 2025 c’è BPER Banca. Una banca multicanale che ha saputo combinare tradizione (è nata nel 1867) con l’innovazione tecnologica, grazie a servizi online convenienti e davvero interessanti.
Inoltre, è tra quegli istituti di credito che continuano ad avere una forte presenza sul territorio.
La quotazione delle azioni BPER Banca ha iniziato una corsa al rialzo a partire dal 2022, quando valeva circa 1,5€, superando i 3€ nel 2024 per arrivare a toccare a fine luglio 2025 il valore di 8,46€. Una crescita che a un anno ha superato il 70% (esattamente +73,16%), ma che in cinque anni ha segnato una percentuale positiva sbalorditiva: +443,18%. Complice anche l’OPS lanciata con successo sulla Popolare di Sondrio.
La capitalizzazione è quindi salita a circa 12 miliardi di euro, con un Price-Earnings Ratio (P/E) di 8,81 e un EPS di 0,98. Complice di questi risultati è il nuovo piano industriale 2024-2027, il “B:Dynamic | Full Value 2027”, presentato nella riunione di ottobre e focalizzato sul rendere sempre più competitiva l’offerta bancaria del gruppo.
Quali sono le prospettive per il futuro? Gli analisti di Mediobanca hanno assegnato al titolo un buy con target price di 8,87€, mentre MarketScreener segnala come su nove analisti che seguono il titolo cinque indicano buy, due “accumulate” (aumentare gradualmente l’esposizione) e due “hold” (mantenere in portafoglio).
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Campari (CPR)
Il titolo Campari è stato tra le azioni che nel 2024 hanno realizzato una performance deludente passando da circa 10€ a 6€ (-41,08%), per poi mantenersi nel corso del 2025 tra 5,2€ e 6,1€.
Le cause del drastico calo sono state diverse, tra cui una riduzione delle vendite in alcuni settori, il rischio dazi USA e una politica di riorganizzazione che, però, non ha dato fiducia agli analisti.
Perché lo abbiamo inserito tra le migliori azioni italiane del 2025? La società ha dimostrato una certa resilienza nel supportare la fase di difficoltà. L’azienda ha un forte cash flow e possiede brand unici che la rendono leader nel settore food & beverage.
Il nuovo anno è iniziato con una crescita del 4% che ha portato la capitalizzazione a 6,93 miliardi di euro, con un P/E cresciuto da 19.64 a 20.35 e un EPS di 0,28.
A giugno 2025 il titolo ha dato segni di ripresa, riportandosi poco sopra i 6,5€. Il prezzo odierno è nettamente al di sotto del suo valore equo, che si aggira intorno ai 7,30€. Una valutazione supportata anche da analisti come quelli di UBS, che pongono un target price di 8,50€, e dall’ufficio finanziario di Kepler Capital, che fissa un target price di 9,00€.
Deutsche Bank conferma invece il rating hold e il prezzo obiettivo di 5,70€, quindi più basso dell’attuale livello di prezzo, mentre gli analisti di Jefferies indicano hold e target a 6,60€, grazie a “numeri lievemente sopra le attese”. Infine Banca Akros ribadisce la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo di 7,5€ dopo conti del secondo trimestre migliori delle attese
È un dato di fatto che il prezzo di Campari sia ai minimi storici. Potrebbe quindi essere interessante iniziare ad accumulare azioni, stabilendo uno stop loss su una resistenza adeguata a lungo termine.
È un titolo interessante anche perché la società distribuisce dividendi ogni anno ad aprile, e per il 2025 è stato di sarà di 0,07€ per azione in crescita dell1,16%.
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Enel (ENEL)
Tra le azioni che hanno ottenuto un rendimento interessante nel 2024 e che potrebbero rientrare tra le migliori per il 2025 c’è Enel Power Company (ENEL). Oggi continua a essere tra le compagnie energetiche Made in Italy leader nel settore, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale: rientra tra le 100 aziende più grandi al mondo.
Ad oggi il rendimento del titolo ENEL da inizio 2025 è del +10,08%, con una capitalizzazione a 77,8 miliardi di euro. Il Price-Earnings Ratio (P/E) è pari a 11,53€, con le azioni ENEL sono quotate a 7,73€.
Interessante l’EPS, che si attesta a 0,67€ rispetto a una media per gli anni 2020-2024 di 0,38€.
Perché valutarla? In primo luogo, ENEL continua a dimostrarsi un’azienda solida, capace di fronteggiare i continui cambiamenti del mercato, non da ultimo il passaggio in Italia dal sistema del mercato tutelato a quello libero. Inoltre, i ricavi del primo trimestre 2025 (ultimi dati disponibili) hanno toccato quota 22,07 miliardi di euro rispetti ai 18,07 miliardi del trimestre precedente (+22,13%), con previsioni di un possibile incremento complessivo intorno al 4,1% per la fine del 2025, come dichiarato nell’assemblea annuale.
Non da ultimo, occorre valutare le performance rispetto al comparto di mercato: ENEL ha superato i rendimenti del comparto utility energia, che ha totalizzato un +3,9%, rispetto al +9% della società. Inoltre, il dividendo è cresciuto del 5,93%, con una distribuzione degli utili pari a 0,48€ per azione.
Secondo Jefferies, Goldman Sachs e Barclays il giudizio buy con target rispettivamente a quota 9,50€, 9,25€ e 9,00€, che rappresentano le indicazioni maggiormente positive. Anche Intesa Sanpaolo ed Equita hanno rivisto i target al rialzo, mantenendosi però a 8,80€ e 8,40€. Meno positiva invece RBC Capital, con giudizio “neutral” e prezzo obiettivo a 7,80€.
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Stellantis
Stellantis N.V. è tra le società più grandi nel settore dell’automotive. L’azienda si occupa di progettazione, produzione, distribuzione e vendita di automobili, raggruppando sotto il suo marchio brand come FIAT, Chrysler, Alfa Romeo, Citroën, Jeep, Opel, Peugeot, Lancia e Maserati.
Il 2024 è stato un anno difficile per tutto il comparto automotive italiano, che ha segnato un -37%, e per quello europeo. Basti considerare il numero di licenziamenti che ha interessato grandi aziende tedesche come Audi e Volkswagen. Stellantis ha chiuso il 2024 con un -52%, con la quotazione che è crollata da 28€, raggiungendo, prima di dicembre 2024, un minimo di 10,98€. Il 2024 è stato però solo un assaggio della crisi, che si è accentuata nel corso del 2025, con il titolo che oggi viaggia al di sotto degli 8€.
La capitalizzazione di mercato è quindi scesa di conseguenza, dai 36,36 miliardi di euro di fine 2024 agli attuali 22,25 miliardi, con un rapporto P/E di -9,35. Stellantis nel primo semestre 2025 ha registrato una perdita di 2,3 miliardi di euro (a fine 2025 l’utile era stato di 5,6 miliardi), con ricavi in calo del 13% rispetto al primo semestre 2024.
Oggi Stellantis si trova a dover affrontare una forte concorrenza, soprattutto nel settore dei veicoli green. Tuttavia, la notizia di un possibile emendamento da parte della Commissione Europea sull’adeguamento agli standard sulle emissioni poterebbe essere una nuova spinta per il comparto auto.
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D'Amico International Shipping
L’azienda d’Amico International Shipping è una società quotata sulla Borsa di Milano, specializzata nel settore del trasporto marittimo e, in particolare, in quello dei prodotti petroliferi: carburanti, oli vegetali, prodotti chimici e derivati del gasolio. Conta una flotta di circa 33 navi, piuttosto giovane e moderna.
Il 2025 ha visto la quotazione del titolo mantenersi un canale laterale compreso tra circa 3€ e 4€, dimezzando il suo valore rispetto al picco di 7,44€ del giugno 2024, e ciò a causa dell’incertezza nel settore energetico dovuta ai diversi conflitti nell’Est Europa e nel Medio Oriente. La capitalizzazione è quindi scesa a 412,20 milioni di euro, con un P/E di 3,12.
Perché considerarla? Il P/E è piuttosto basso, indicativo del fatto che il prezzo è probabilmente al di sotto del suo valore reale. Gli utili realizzati nel primo semestre 2025 sono scesi a 38,5 milioni di euro dai 122,9 milioni dello stesso periodo del 2024. A questo si aggiunge un dividendo di 0,4€ per azione con un dividend yield tra i più alti, pari all’11,2%.
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