Scegliere tra i piani di accumulo migliori significa valutare e confrontare le diverse offerte disponibili sul mercato, ma solo dopo aver scremato quelli che in modo evidente non sono adatti al raggiungimento dei propri obiettivi e non in linea con il proprio profilo di investitore. Senza contare che gli stessi piani di accumulo del capitale, noti anche con l’acronimo PAC, non sono tutti uguali.
Prima di selezionare il piano di accumulo migliore, quindi, è necessario comprenderne bene il meccanismo di funzionamento, allo scopo di valutare con attenzione i vantaggi e i rischi che questo tipo di investimento comporta.
Il punto di forza dei piani di accumulo è che possono consentire agli investitori di costruire un capitale crescente grazie a un approccio metodico e disciplinato, accumulando risorse nel tempo con un impatto contenuto sul bilancio personale. Investire cifre limitate ma in modo costante ne fa quindi una scelta privilegiata per obiettivi finanziari di lungo periodo adatta a tutte le tasche.
Questa guida ha quindi lo scopo di aiutarti a selezionare il miglior piano di accumulo attraverso la presentazione delle caratteristiche, del funzionamento e dei principali criteri di valutazione.
Migliori piani di accumulo
La prima caratteristica che contraddistingue i migliori piani di accumulo è la possibilità di gestirli e monitorarli direttamente da casa con il proprio computer. I PAC digitali, infatti, oltre a un’indiscutibile comodità favoriscono il contenimento dei costi del servizio.
Tra questi se ne trovano alcuni particolarmente innovativi e interessanti. Prima di scegliere un ETF è comunque importante verificare sia i costi di negoziazione sia i costi di gestione, che – è bene sottolinearlo – sono voci di costo diverse rispetto ai costi del PAC. Vediamo di seguito quali sono i migliori PAC.
Scalable Capital: PAC senza costi su oltre 1.900 ETF
Versamento iniziale PAC: a partire da 1€
Frequenza versamenti: mensile, bimestrale o trimestrale
Commissioni: gratis
Acquisti frazionati:
Facilità d'uso:
Promozione: per i nuovi clienti 3,5% di interessi sulla liquidità inutilizzata sul conto
Ideale per: costruire un PAC in maniera facile tramite la mobile app di Scalable e senza alcun costo.
Pro:
- Investimenti frazionati anche per i PAC a partire da 1€
- Possibilità di impostare l'addebito ricorrente automatico da conto corrente per alimentare il PAC
- 3,5% di interessi sulla liquidità non investita sul conto
Contro:
- Non si possono aggiungere le azioni nei PAC
Scalable Capital è un broker tedesco autorizzato a operare in Italia che offre servizi d’investimento online. Il piano di accumulo consente di investire anche solo 1 euro, poiché l’investimento viene effettuato anche su frazioni di quote degli ETF, e può essere effettuato con cadenza mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale o annuale, in nove date diverse di ogni mese.
Non è necessario aprire un conto corrente con Scalable perché l’investimento impostato viene prelevato in automatico dal conto corrente indicato.
È anche possibile impostare l’adeguamento automatico dell’importo dell’investimento previsto.
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eToro: PAC manuale su azioni, ETF e crypto
Versamento iniziale PAC: a partire da 25€
Frequenza versamenti: mensile
Commissioni: gratis
Acquisti frazionati:
Facilità d'uso:
Promozione: fino al 4,3% di interessi sulla liquidità non investita
Ideale per: costruire un PAC su azioni, ETF o crypto tramite una piattaforma intuitiva.
Pro:
- Possibilità di creare un PAC misto con vari asset come azioni, ETF e crypto
- Puoi annullare o modificare il PAC in qualsiasi momento
- Zero commissioni in fase di acquisto
Contro:
- Disponibile solo la frequenza dei versamenti mensile
Broker online specializzato nel copy trading, eToro offre piani di accumulo in azioni, ETF e criptovalute, con l’esclusione di azioni ad alto rischio (così come definite dall’autorità di vigilanza dei mercati britannica), di ETF a leva o short, di CFD e di altri servizi offerti da eToro (Popular Investor e Smart Portfolio).
I piani di accumulo possono essere impostati solo con carta di credito o di debito (bancomat), con importi minimi e scadenze che dipendono dagli asset scelti.
Sulle azioni si pagano commissioni di negoziazione solo alla vendita, mentre non sono previste per le criptovalute.
Impostando la funzione di investimento ricorrente, sui costi di conversione è previsto un addebito ridotto allo 0,75%.
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Il 61% di investitori privati incorre in perdite quando investe in CFD con questo fornitore
Dovresti considerare se puoi permetterti l’elevato rischio di perdere denaro.
Piano Replay Fineco: tutto in un'unica soluzione
Versamento iniziale PAC: a partire da una quota di ETF
Frequenza versamenti: mensile, bimestrale o trimestrale
Commissioni: 2,95€ (1 ETF) - 6,95€ (fino a 4 ETF) - 13,95€ (fino a 10 ETF)
Acquisti frazionati:
Facilità d'uso:
Promozione: 100 ordini gratis registrandosi con codice promo 𝐎𝐌𝟏𝟎𝟎SQ.
Ideale per: costruire un PAC scegliendo tra gli 800 ETF offerti senza commissioni e se sei under 30 il Piano Replay è sempre gratuito.
Pro:
- 800 ETF senza commissioni da poter usare per i PAC
- PAC gratuiti per gli under 30
- Offre il regime amministrato
Contro:
- Escludendo gli ETF in promozione, le commissioni sui PAC risultano elevate se confrontate con l'offerta a zero commissioni di altre piattaforme
Fineco tramite il Piano Replay consente di selezionare fino a 12 ETF, dando ad ognuno uno specifico peso in percentuale fisso all’interno del portafoglio.
I costi mensili variano da 2,95€ per un solo ETF fino a 19,85€ per 12 ETF, con due eccezioni: per gli under 30 tutti i piani sono sempre senza commissioni, mentre per gli over 30 lo sono per la selezione di ETF a costo zero emessi da Fineco, Fidelity, Amundi, iShares e Xtracker.
Ai costi del piano vanno poi aggiunte le commissioni di negoziazione degli ETF (in acquisto e in vendita), che variano in base al tipo di conto e al mercato (NYSE, Nasdaq, XETRA o Euronext).
Una forma ibrida di piano di accumulo è poi il Fineco Cash Park Investing PAC, che fonde un conto di deposito vincolato con un investimento in un fondo. Questo significa che per sottoscriverlo è necessario impegnarsi a effettuare un investimento minimo di 10.000 euro con versamenti mensili e scadenze prestabilite. Il rendimento è legato sia all’importo della rata versata sia alla durata del vincolo.
Attualmente offre il 2,75% sulle somme investite e l'1,75% sulla liquidità presente sul conto di deposito.
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Trade Republic: PAC senza costi su ETF, azioni e crypto
Versamento iniziale PAC: a partire da 1€
Frequenza versamenti: settimanale, mensile, bimestrale o trimestrale
Commissioni: gratis
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Promozione: 2,25% di interessi sulla liquidità inutilizzata sul conto
Ideale per: costruire un PAC scegliendo tra 2.200 ETF e un'ampia selezione di criptovalute e azioni.
Pro:
- Puoi iniziare a investire con appena 1€ e senza commissioni
- Una delle poche piattaforme ad offrire i PAC non solo su ETF ma anche su crypto e azioni
Contro:
- Mobile app facile da usare ma carente di funzionalità più avanzate
Trade Republic è una banca tedesca autorizzata a operare in Italia, per cui per accedere al PAC è necessario aprire un conto corrente sul quale p prevista la remunerazione sul saldo.
Offre piani di accumulo su un’ampia selezione di azioni, ETF (23 tra i maggiori emittenti) e criptovalute, anche con asset diversi, senza costi di negoziazione e con investimenti a partire da 1 euro.
I piani di accumulo possono essere modificati e annullati gratuitamente in qualsiasi momento.
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Versamento iniziale: a partire da una quota di ETF
Frequenza versamenti: mensile, bimestrale o trimestrale
Commissioni: gratis
Acquisti frazionati:
Facilità d'uso:
Promozione: nessuna promo attiva
Ideale per: costruire un PAC scegliendo tra i principali ETF disponibili.
Pro:
- Fiscalità assistita con il regime amministrato
- PAC senza costi su numerosi ETF in promozione
Contro:
- Non è possibile fare acquisti frazionati
- Numero limitato di ETF negoziabili
Il servizio offerto da Directa prevede la selezione tra ETF emessi da Amundi, Xtrackers, iShares, Van Eck, Wisdom Tree, Vanguard, Franklin Templeton, Fidelity, LGIM e BNP Paribas.
Per ogni ETF è necessario selezionare l’importo desiderato e le date di invio degli ordini scegliendo tra quelle indicate. Il versamento minimo è dato dall’importo minimo necessario per negoziare una quota dell’ETF e il piano può essere modificato in qualunque momento.
All’interno del servizio PAC non sono applicati costi di negoziazione degli ETF.
Piani di accumulo: cosa sono e come funzionano
Un piano di accumulo del capitale (PAC) è un metodo di investimento che permette di versare periodicamente somme di denaro in fondi comuni, in ETF o in altri strumenti finanziari selezionati, anche sotto forma di portafogli preimpostati. Questo approccio dilazionato nel tempo consente di ridurre l’impatto delle fluttuazioni di mercato e di adottare una strategia disciplinata di incremento del capitale.
L’adozione di un piano di accumulo è quindi indicata per chi desidera investire gradualmente, senza necessità di un ampio capitale iniziale, rendendo così l’accesso agli investimenti più semplice anche per chi non vuole o non può investire capitali cospicui tutti in una volta. Attualmente infatti i migliori piani di accumulo consentono di versare cifre minime, come 50 o 100 euro, e in alcuni casi anche di un solo euro.
L’efficacia della strategia alla base del piano di accumulo ha inoltre una spiegazione tecnica. È stata sviluppata negli anni ’50 da Benjamin Graham, riconosciuto mentore di Warren Buffet, ed è nota come strategia Dollar-Cost Averaging (DCA). L’idea di fondo è che integrando regolarmente il capitale investito, indipendentemente dalla fase che i mercati attraversano, si ha la possibilità di attenuare il rischio rappresentato dalla volatilità. Questo perché sul lungo periodo il prezzo degli investimenti effettuati sarà dato non dal prezzo ottenuto in un dato momento, più o meno favorevole, ma dalla media dei prezzi ottenuti nel corso del tempo.
Come scegliere il miglior piano di accumulo
La scelta del miglior piano di accumulo richiede la valutazione di numerosi fattori che ne influenzano direttamente la convenienza e l’efficacia. Prima di tutto, però, è importante chiedersi quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere: quanto capitale accumulare? A quale scopo? In quanto tempo? Rispetto agli obiettivi bisogna poi fare i conti con quanto si è in grado realmente di versare e con quale periodicità, mentre al momento di decidere il tipo di investimento bisogna chiedersi quale livello di rischio si è pronti ad assumere e, non ultimo, quali valori devono essere rappresentati dai nostri investimenti.
Una volta data una risposta a queste domande, si passa ai criteri per identificare il piano di accumulo migliore. I principali sono i seguenti:
- costi del piano di accumulo
- strumenti e prodotti finanziari su cui il piano di accumulo investe
- flessibilità del piano di accumulo
- regime fiscale a cui è sottoposto il piano di accumulo
Per quanto riguarda il primo punto, all’intermediario a cui ci rivolgiamo per sottoscrivere un PAC dobbiamo chiedere tutti i costi associati al piano, tra cui le commissioni di ingresso, di gestione annuale, di uscita e quelli legati ai singoli versamenti.
Un piano di accumulo con costi elevati nel lungo termine potrebbe infatti penalizzare significativamente il rendimento netto dell’investimento. Il rapporto tra costi e rendimenti è influenzato non solo dall’andamento dei mercati ma anche dal tipo di investimento: per esempio i fondi hanno costi di gestione più alti degli ETF, ma i primi sono per lo più a gestione attiva mentre i secondi replicano passivamente degli indici; le azioni possono poi pagare dividendi e le obbligazioni cedole, andando ad incrementare il capitale o il rendimento.
La flessibilità è inoltre la possibilità di modificare gli importi dei versamenti o di sospenderli temporaneamente in caso di bisogno, mentre il regime fiscale applicabile ai rendimenti riveste un ruolo di primaria importanza e ciò dipende in parte dal tipo di strumenti su cui il piano di accumulo investe; in questo caso è necessario valutare se le plusvalenza ottenute rientrino nella definizione di “redditi diversi” o di “redditi da capitale” e se siano compensabili con eventuali minusvalenze.
Quando conviene il piano di accumulo?
Sulla base di quanto detto, i piani di accumulo sono adatti per chi vuole adottare una prospettiva a lungo termine nell’accumulare capitale mantenendo però una discreta flessibilità in caso di necessità. In questo sono paragonabili per esempio ai conti di deposito remunerati non vincolati, con la differenza che questi ultimi offrono un tasso fisso, quindi certo, ma non sono in grado di sfruttare le opportunità della borsa né di spingere a mantenere una disciplina di versamenti costanti.
I piani di accumulo rappresentano una soluzione ideale per realizzare obiettivi personali significativi di durata pluriennale, come pianificare la pensione integrativa, acquistare una casa o finanziare l’istruzione dei propri figli. La gradualità e la costanza dei versamenti regolari ha un’influenza positiva anche a livello psicologico, in quanto costringe a non rimandare gli investimenti necessari per raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, i piani di accumulo, proprio perché offrono la possibilità di investire partendo da piccoli importi periodici, rendendo possibile l’accesso a una vasta gamma di strumenti e di prodotti finanziari, solitamente già selezionati da analisti esperti e inseriti in portafogli predeterminati.
Anche i migliori piani di accumulo non sono invece consigliati per investimenti di breve periodo, cioè di pochi mesi o un anno, perché sia il capitale iniziale sia la durata dell’investimento sarebbero troppo limitati per conferire un rendimento reale significativo.
Quali sono i rischi di un piano di accumulo?
Sebbene i piani di accumulo siano strumenti relativamente prudenti, non sono comunque esenti da rischi, che devono essere valutati. Prima di tutto bisogna considerare il fatto che, come dicono gli esperti, quando si investe “si compra rischio”. Cosa significa? Che qualunque investimento comporta dei rischi proprio perché richiede delle azioni per ottenere risultati futuri attraverso meccanismi di cui non abbiamo il pieno controllo. Una volta accettato questo, il passo successivo è, come abbiamo già detto, capire qual è il livello di rischio che siamo disposti ad accettare.
Anche nel caso dei piani di accumulo migliori i rischi potenziali sono di due tipi:
- il rischio emittente
- il rischio di mercato
Il rischio emittente è legato alla banca o all’istituto finanziario che realizza e commercializza il prodotto d’investimento. In caso di fallimento o comunque di insolvenza, l’emittente potrebbe infatti non essere in grado di restituire il capitale investito. Nel caso dei PAC questo rischio dipende dai sottostanti su cui investe.
Se si tratta di fondi d’investimento e di ETF, per esempio, i capitali investiti dai clienti sono detti “segregati”, cioè sono tenuti separati da quelli dell’emittente, per cui in caso di insolvenza o fallimento questi non ne risentono. Si tratta quindi di una protezione superiore a quella che si ha sul conto corrente bancario, che è limitata a 100.000 euro. Se invece il piano di accumulo è strutturato come un prodotto assicurativo o investe su strumenti non quotati o che non prevedono la segregazione, il rischio è decisamente più alto.
Il rischio di mercato è invece direttamente legato al valore degli strumenti finanziari sottostanti, cioè all’andamento del prezzo dei titoli (per azioni e obbligazioni), delle quote (NAV, nel caso di fondi ed ETF) o dei contratti (per i derivati). In questo caso i rischi sono quelli di una forte volatilità, di eventi imprevedibili (negativi ma anche positivi), di recessioni prolungate, ma anche connessi agli specifici strumenti utilizzati (fondi, ETF, azioni, obbligazioni, derivati, strutturati), al settore o all’area geografica su cui investono e così via.
Migliori piani di accumulo: FAQ
Alcune domande frequenti
Non è possibile saperlo in anticipo perché i piani di accumulo investono in strumenti o prodotti finanziari quotati (come azioni, ETF e obbligazioni) o in fondi d’investimento, il cui valore varia nel tempo sulla base dell’andamento dei mercati. Inoltre i risultati dipendono dal periodo d’investimento, dal capitale investito e dai costi che emittenti e intermediari possono richiedere per accedere a questo tipo di investimenti.